<i>Leonard e Hungry Paul</i>, Rónán Hession

Leonard e Hungry Paul, Rónán Hession

Leonard e Hungry Paul è il primo romanzo dell’irlandese Rónán Hession, ed è un libro scorrevole e divertente, in grado di far nascere un sentimento di profonda gratitudine. I due protagonisti sono uomini solitari, ma non soli, amanti delle cose semplici, che vivono una vita gloriosamente normale. È in questa normalità che emerge la poesia del quotidiano, quella buffa e impacciata, che ci fa sorridere involontariamente. Finito il libro ci troviamo a guardare il mondo che abbiamo intorno con uno stupore rinnovato, la frenesia ci scivola di fianco senza toccarci, e tutte le più piccole cose diventano all’improvviso le più importanti, e le più luminose.

<i>Baumgartner</i>, Paul Auster

Baumgartner, Paul Auster

Baumgartner fa male e fa bene. Fa male perché racconta le cose vere e crudeli che la vita ogni giorno, con costanza e indefessa laboriosità, ci costringe a guardare. Sono la perdita e il lutto, la solitudine, la compassione e il ricordo. Fa bene perché tutte queste condizioni, raccontate con spirito e dolcezza, alimentano un sentimento di conforto: il tempo non è più un tiranno, ma un signore buffo e gentile, che di tanto in tanto ci ricorda la sua presenza tossendo forte, o chiudendo rumorosamente una porta. Non credo che Baumgartner sia il testamento di Paul Auster, con questo romanzo non finisce nulla: Baumgartner è la sua fotografia, e va conservata con cura, tra le pagine di un libro o appoggiata sul comodino.

<i>Triangulum</i>, Masande Ntshanga

Triangulum, Masande Ntshanga

Il romanzo di Masande Ntshanga dà il via alla nuova collana Mangrovie di Pidgin Edizioni. Triangulum, senza alzare la voce e con ipnotica poesia, crea un nuovo genere letterario che mixa fantascienza, romanzo di formazione, e thriller. Piani narrativi e temporali si intersecano tra loro, realtà e ricordo si confondono. Nel 2040, con una serie di documenti lasciati all’Agenzia spaziale sudafricana, una ragazza annuncia la fine del mondo da lì a dieci anni. Gli scienziati si definiscono “scettici”, la ragazza è alla deriva, ma il vero mistero è capire cosa governa l’innegabile declino ecologico e sociale. Si parla di apartheid e di dolore, ma più di tutto di parla di sacrificio e di coraggio, quello di chi sa come dire la sua verità.

Leonard e Hungry Paul, Rónán Hession

Leonard e Hungry Paul è il primo romanzo dell’irlandese Rónán Hession, ed è un libro scorrevole e divertente, in grado di far nascere un sentimento di profonda gratitudine. I due protagonisti sono uomini solitari, ma non soli, amanti delle cose semplici, che vivono una vita gloriosamente normale. È in questa normalità che emerge la poesia del quotidiano, quella buffa e impacciata, che ci fa sorridere involontariamente. Finito il libro ci troviamo a guardare il mondo che abbiamo intorno con uno stupore rinnovato, la frenesia ci scivola di fianco senza toccarci, e tutte le più piccole cose diventano all’improvviso le più importanti, e le più luminose.

Baumgartner, Paul Auster

Baumgartner fa male e fa bene. Fa male perché racconta le cose vere e crudeli che la vita ogni giorno, con costanza e indefessa laboriosità, ci costringe a guardare. Sono la perdita e il lutto, la solitudine, la compassione e il ricordo. Fa bene perché tutte queste condizioni, raccontate con spirito e dolcezza, alimentano un sentimento di conforto: il tempo non è più un tiranno, ma un signore buffo e gentile, che di tanto in tanto ci ricorda la sua presenza tossendo forte, o chiudendo rumorosamente una porta. Non credo che Baumgartner sia il testamento di Paul Auster, con questo romanzo non finisce nulla: Baumgartner è la sua fotografia, e va conservata con cura, tra le pagine di un libro o appoggiata sul comodino.

Triangulum, Masande Ntshanga

Il romanzo di Masande Ntshanga dà il via alla nuova collana Mangrovie di Pidgin Edizioni. Triangulum, senza alzare la voce e con ipnotica poesia, crea un nuovo genere letterario che mixa fantascienza, romanzo di formazione, e thriller. Piani narrativi e temporali si intersecano tra loro, realtà e ricordo si confondono. Nel 2040, con una serie di documenti lasciati all’Agenzia spaziale sudafricana, una ragazza annuncia la fine del mondo da lì a dieci anni. Gli scienziati si definiscono “scettici”, la ragazza è alla deriva, ma il vero mistero è capire cosa governa l’innegabile declino ecologico e sociale. Si parla di apartheid e di dolore, ma più di tutto di parla di sacrificio e di coraggio, quello di chi sa come dire la sua verità.